Innovazione nelle scuole
Fabrizio Garlaschelli (La Provincia Pavese, giugno2011)
Alcuni genitori pavesi protestano per l'introduzione del Wi-Fi in un edificio scolastico in via di ristrutturazione, non ritengono importante avere Internet a scuola e preferirebbero un'ora di gioco in più a un'ora davanti al computer.
Hanno paura delle onde elettromagnetiche.
Sono francamente stupito di queste strane prese di posizione. Solo qualche anno fa si chiedeva a gran voce esattamente il contrario.
Per carità più movimento e meno reclusione nelle classi mi trova assolutamente d'accordo. Anche per questo era nato il tempo pieno, prima svuotato di significato dagli insegnanti che non lo hanno mai davvero condiviso e poi delle ministre che l'hanno distrutto nei fatti.
Ma il web e l'alta velocità in rete sono altra cosa e il vero problema sono i docenti che non l'usano affatto o l'usano male (e dunque c'è ben poco di cui preoccuparsi in termini di esposizione ai campi elettromagnetici a scuola a meno che non ci siano i ripetitori di Radio Maria fuori dalla finestra).
La questione delle onde, tornata in auge proprio in queste ore, è endemica e controversa. Più che altro sembra legata all'uso smodato dei cellulari - almeno per quanto rilevato dai 31 scienziati riuniti a Lione della commissione Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori) che se ne occupa.
Considerando che negli ambienti di lavoro, in università e ormai un po' dappertutto, abitazioni private comprese, il Wi-Fi c'è da tempo, dovrebbero esserci più evidenze di quelle rilevate e in tal caso le preoccupazioni non riguarderebbero tanto gli alunni quanto intere categorie di lavoratori ben più esposti.
Tuttavia, per il principio di precauzione, già parecchi anni fa alcune scuole scelsero la via del cablaggio delle classi per i collegamenti ad Internet (a Pavia è cablato tutto il IV Circolo, ad esempio).
Non è mia intenzione sminuire i pericoli. Inquinamenti di ogni tipo sono ovunque intorno a noi e tenere alta la guardia è un diritto oltre che un dovere. Per questo personalmente mi auguro che il 12 e 13 giugno si vada a votare sì contro la reintroduzione del nucleare, visto che la Cassazione non ha bloccato il referendum nonostante le furbizie governative per farlo saltare.
Con una certa dose di veleno inviterei anche i genitori ad evitare di intasare gli ingressi e le uscite degli alunni dalle scuole con i gas di scarico degli automobiloni con i quali depositano e prelevano i loro figli. Forse, alla fine, sono più dannosi e di cattivo esempio questi del poco wireless che "respirano" in classe.
Ho un ultimo rilievo da fare ai genitori circa le fonti dalle quali si attingono e rilanciano le informazioni.
Infatti le notizie relative alla pericolosità delle onde rimandano ad un sito, "La scienza marcia e la menzogna globale" da prendere con le molle per il carattere complottistico e un po' esoterico che lo contraddistingue. In un post dove si parla di queste onde elettromagnetiche, senza mai citare alcun dato, si finisce sproloquiando "di antenne per il controllo mentale che sembra operino in sinergia con le scie chimiche ed i nanosensori da essi diffusi". Bufale insomma.
Alcuni genitori pavesi protestano per l'introduzione del Wi-Fi in un edificio scolastico in via di ristrutturazione, non ritengono importante avere Internet a scuola e preferirebbero un'ora di gioco in più a un'ora davanti al computer.
Hanno paura delle onde elettromagnetiche.
Sono francamente stupito di queste strane prese di posizione. Solo qualche anno fa si chiedeva a gran voce esattamente il contrario.
Per carità più movimento e meno reclusione nelle classi mi trova assolutamente d'accordo. Anche per questo era nato il tempo pieno, prima svuotato di significato dagli insegnanti che non lo hanno mai davvero condiviso e poi delle ministre che l'hanno distrutto nei fatti.
Ma il web e l'alta velocità in rete sono altra cosa e il vero problema sono i docenti che non l'usano affatto o l'usano male (e dunque c'è ben poco di cui preoccuparsi in termini di esposizione ai campi elettromagnetici a scuola a meno che non ci siano i ripetitori di Radio Maria fuori dalla finestra).
La questione delle onde, tornata in auge proprio in queste ore, è endemica e controversa. Più che altro sembra legata all'uso smodato dei cellulari - almeno per quanto rilevato dai 31 scienziati riuniti a Lione della commissione Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori) che se ne occupa.
Considerando che negli ambienti di lavoro, in università e ormai un po' dappertutto, abitazioni private comprese, il Wi-Fi c'è da tempo, dovrebbero esserci più evidenze di quelle rilevate e in tal caso le preoccupazioni non riguarderebbero tanto gli alunni quanto intere categorie di lavoratori ben più esposti.
Tuttavia, per il principio di precauzione, già parecchi anni fa alcune scuole scelsero la via del cablaggio delle classi per i collegamenti ad Internet (a Pavia è cablato tutto il IV Circolo, ad esempio).
Non è mia intenzione sminuire i pericoli. Inquinamenti di ogni tipo sono ovunque intorno a noi e tenere alta la guardia è un diritto oltre che un dovere. Per questo personalmente mi auguro che il 12 e 13 giugno si vada a votare sì contro la reintroduzione del nucleare, visto che la Cassazione non ha bloccato il referendum nonostante le furbizie governative per farlo saltare.
Con una certa dose di veleno inviterei anche i genitori ad evitare di intasare gli ingressi e le uscite degli alunni dalle scuole con i gas di scarico degli automobiloni con i quali depositano e prelevano i loro figli. Forse, alla fine, sono più dannosi e di cattivo esempio questi del poco wireless che "respirano" in classe.
Ho un ultimo rilievo da fare ai genitori circa le fonti dalle quali si attingono e rilanciano le informazioni.
Infatti le notizie relative alla pericolosità delle onde rimandano ad un sito, "La scienza marcia e la menzogna globale" da prendere con le molle per il carattere complottistico e un po' esoterico che lo contraddistingue. In un post dove si parla di queste onde elettromagnetiche, senza mai citare alcun dato, si finisce sproloquiando "di antenne per il controllo mentale che sembra operino in sinergia con le scie chimiche ed i nanosensori da essi diffusi". Bufale insomma.
Etichette: genitori, internet, onde elettromagnetiche, scuola, telefonini, wi-fi
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